lunedì 16 novembre 2015

Madame courage - Merzak Allouache (2015)

(Id.)

Visto al Festival di Cinema Africano (in concorso); in lingua originale, sottotitolato.

Un ragazzo algerino vive fra piccoli furti di basso profilo, la dipendenza da una medicina euforizzante e una famiglia ai margini (la sorella di prostituisce e la madre bipolare e distante vive guardando programmi religiosi). Durante un furto il suo sguardo si incrocia con quello della vittima e se ne innamora. Inizierà a seguirla, ma il fratello di lei, un poliziotto, cercherà di proteggere la sorella.

Un film che più neorealista non si può; parlo del contorno in cui vivono i personaggi prima di parlare dei protagonisti utilizza una macchina a mano pervasiva e una fotografia realista; non crea eventi epocali, ma racconta una piccola storia priva di sbocchi...
eppure a questo film manca molto. Se il neorealismo ha avuto successo è stato perché parlava della realtà, of course, ma anche perché dietro alla macchina da presa con De Sica si mostrava una poesia degli ultimi invidiabile o perché con Visconti il paesaggio non divorava lo spazio alla storia narrata; più di recente la riproposizione del neorealismo ha avuto come sbocchi felici il cinema dei Dardenne, che però riesce a essere uno dei più sentimentali di sempre, o come quello di Panahi dove il neorealismo è solo un mezzo per tirare fuori contenuti forti descritti in maniera elegante e potente insieme. Insomma, il neorealismo non si è mai limitato a essere una sorta di documentario in forma di fiction, ma è sempre stato un mezzo per veicolare più efficacemente emozioni, sentimenti o opinioni.
Qui la parte tecnica è presente e la realtà descritta è estrema, c'è l'intento morale e sociale, ma manca completamente il cuore; Allouache descrive bene l'ambiente, ma ne mostra solo il volto e non le espressioni.

Il film è stato anticipato dal cortometraggio "Discipline" dell'egiziano Christophe M. Saber; in un negozio di alimentari svizzero un padre (di origine nordafricana) esausto da uno schiaffo alla figlia, una donna svizzera interverrà inorridita e dopo di lei a uno a uno tutti i personaggi all'interno del negozio; ognuno in contrasto con gli altri, ognuno di origine diversa e ognuno con un suo pregiudizio nei confronti degli altri; da un gesto messo in atto per far rispettare la disciplina ne verrà fuori uno scontro di massa. Film dal soggetto buono e da una sceneggiatura spettacolare per come riesce a dare fuoco alle polveri e sostenere il caos che crea in maniera coerente per tutto il minutaggio; regia al servizio della trama, rapida e dal ritmo sempre presente. Un piccolo gioiello, divertente e dissacrante.

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