lunedì 13 marzo 2017

La cagna - Jean Renoir (1931)

(La chienne)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in italiano.

Un uomo mite, vessato da una moglie oppressiva e che trova sfogo nella pittura conosce una giovane donna che sembra interessata a lui; nonostante i soldi non siano tantissimi, intreccia una relazione con la ragazza, affittandole un appartamento e regalandole i propri quadri. Quello che non sa è che la ragazza lo sta sfruttando pensando che lui abbia molti soldi da parte e con il suo vero amante vende di nascosto i quadri facendoli passare per quelli di un autore estero. Quando i nodi verranno al pettine arriverà la tragedia, ma la giustizia umana saprà punire un innocente, mentre il karma colpirà il vero colpevole.

Vedendolo mi ripetevo quanto questo film fosse perfetto per un Fritz Lang... solo dopo averlo finito mi sono reso conto che in effetti Fritz Lang lo fece suo; è, infatti, il film da cui è tratto "La strada scarlatta".
Consapevole dell'inevitabile paragone che viene spontaneamente questo film perde. Meno drammatico del suo remake gioca di più con il sentimentalismo del protagonista (scelta più coraggiosa che non spingere sul dramma), purtroppo il limite sta proprio li, il protagonista non riesce mai ad avere un reale spessore, ci arriva vicino senza però raggiungere la tridimensionalità e in un film come questo che vive di macchiette (la moglie del protagonista su tutti) è un limite rilevante.
Indubbiamente questo film risplende anche di una serenità che l'oscuro remake non ha; c'è una rassegnazione positiva agli eventi che mostra una visione originale difficilmente ripetuta nel cinema successivo.

Dal punto di vista della regia il lavoro è grandioso. La macchina da presa mobile da vita ad alcune sequenze memorabili (su tutte la scena di ballo dove la macchina a mano segue i due danzatori); inoltre c'è un insistenza nell'inquadrare alcune scena attraverso i vetri (finestre o vetrine), un discorso interno/esterno lungamente discusso nel web (se arrivano a discuterne qui...), che raggiunge il parossismo nella scena in cui dal salotto del protagonista la macchina da presa guarda l'esterno da una finestra per inquadrare un'altra finestra dove una ragazzina prende lezioni di pianoforte.
Ottime le scene in notturna, appesantite da una versione del film piuttosto danneggiata.

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