(Mimi wo sumaseba)
Visto in Dvx.
Una ragazza insegue un uomo immaginario tramite il nome scritto nei cartellini dei libri presi in prestito in biblioteca. Intanto, seguendo un gatto, si ritrova in un negozia di antiquariato quasi magico. Nello stesso momento è impegnata a scrivere una versione giapponese di "Take me home, country roads". Tutte queste cose confluiranno nel farle scrivere un romanzo, il cui risultato, non sarà eccezionale. Solo alla fine di tutto il percorso ci sarà anche l'amore.
Un film quasi senza trama, dove le cose avvengono con caotica indipendenza le une dalle altre (come nella vita). Un po' romanzo di formazione e un po' storia d'amore adolescenziale. Di fatto una trama scontata senza particolari guizzi. Il punto di forza di tutta la vicenda narrata però si trova nel tono; nella levità e nella delicatezza nel trattare temi banali, ma impalpabili; sentimenti trattenuti ed emozioni fatte di niente. Il tutto con un tocco di realismo magico (il gatto) e un sentimento complessivamente positivo nonostante non tuto finisca per il meglio (la storia dell'incontro fra l'uomo giapponese e la donna europea).
In una parola un film per adolescenti che vengono trattati come esseri senzienti e non come dei cretini; un film dove la dichiarazione d'amore sarà goffa e stupida, come deve essere, ma assolutamente sincera (e prima di arrivarci ce ne vorrà davvero tanto).
Ovvio che sapendo chi c'è a scrivere si sente il tocco miyazakiano in una vicenda del genere (riesce pure a inserire qualche sequenza di volo!) e che la cosa rende il tutto più gustoso. Ma quello che si ha davanti è comunque un piccolo film gentile e godibile il cui nei principale è il minutaggio, forse eccessivo per la storia messa in scena.
PS: la versione giapponese della canzone di Denver si può sentire cantata integralmente nei titoli di coda.
Nessun commento:
Posta un commento