venerdì 21 luglio 2017

L'altro volto della speranza - Aki Kaurismaki (2017)

(Toivon tuolla puolen )

Visto al cinema.

Un profugo siriano arriva, fortunosamente, in Finlandia, dove decide di autodenunciarsi per poter chiedere asilo e recuperare la sorella persa da qualche parte nella mittel Europa. Al rifiuto dello status di rifugiato (perché il rischio di morte ad Aleppo non è così alto) tenta la fuga e trova rifugio in un ristorante appena aperto da un ex venditore di camicie. Le loro storie si uniranno.

Sono anni che non vedo un film di Kaurismaki e gli ultimi visti sono di oltre 20 anni. Di fatto, da allora poco è cambiato. La fotografia è migliorata e la regia sembra leggermente più dinamica; i silenzi forzati (tutto l'incipit è senza dialoghi) sembra più una presa di posizione che non un gesto di stile, come sembra una presa di posizione la musica dal vivo e le sigarette costantemente fumate da tutti. Kaurismaki quindi si conferma un regista che fa quello che vuole, per quanto sciocco o superficiale possa apparire.
I temi e i toni però non sono cambiati affatto. Un'umanità dolente che si muove con incredibile leggerezza su tutto; uno stato (una società forse) ottusa e negativa le cui singole parti sono personaggi sempre di grande empatia e bontà. Uno stile asciutto, anche troppo e una semplicità di messa in scena che fa il paio con quella della storia; questo è un film dove per cambiare da locale finlandese a sushi bar basta volerlo e una comitiva di giapponesi si fermerà davanti al locale, dove una scazzottata (risolta da un pugno dato e uno ricevuto) è il miglior modo per entrare in contatto; un film semplice e schietto che ama perdere tempo con i silenzi, ma non con le azioni che sono sempre immediate.
Insomma, se piace Kaurismaki qui ci troviamo davanti al classico; tuttavia c'è un problema in più; se la seconda parte si slava con un guizzo della storica ironia impassibile del regista finlandese (anche se piuttosto sottotono), la prima parte, completamente seria ammazza il flusso di immagine regalando autentici momenti di noia... Noia che mai prima d'ora avevo provato davanti a un film di Kaurismaki.

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