lunedì 2 luglio 2018

Scipione l'africano - Carmine Gallone (1937)

(Id.)

Visto in Dvx.

Kolossal fortemente voluto dal fascismo per dare spessore mitico alla, già mitica, storia romana in una guerra vittoriosa nelle terre del nord Africa... l'intento politico è così ingenuamente sfacciato che non ha bisogno di sottolineature.

L'intento politico evidente e l'ancora più evidente sostegno fascista si notano anche nei ripetuti saluti romani e alle inquadrature insistite dell'ascia dentro alla fascina di legno e all'aquila romana.
Al netto dei dettami del regime quello che ne viene fuori è un vero e proprio kolossal.
Un enorme dispiego di comparse, di costumi dettagliati, di scenografie massicce e... pure di elefanti. Ma ancora di più viene fuori l'enorme capacità di Gallone di gestire tutto questo dando il meglio di sé nelle messe in scene di massa e raggiungendo picchi insperati nelle sequenze di battaglia (quella finale con gli elefanti è una delle migliori scene action del cinema degli anni '30 assieme a quelle finali di "Capitan Blood"). Meno interessanti, ma ben gestite le lunghe chicchierate fra una battaglia e l'altra che alternano battibecchi al senato (gestiti come scontri personali), altisonanti dimostrazioni di romanità e relief scene con due personaggi comici messi lì giusto per rendere il tutto più digeribile.
A fronte della modernità delle scene d'azione, invece, risultano invecchiate malissimo le scelte di casting (oggigiorno mai sarebbero stati scelti protagonisti di mezza età dai fisici così strabordanti), ma soprattutto una recitazione teatrale che declama tutto senza quasi mai recitare davvero.

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