mercoledì 17 aprile 2019

Summer of Sam. Panico a New York - Spike Lee (1999)

(Summer of Sam)

Visto in DVD.

NEstate del 1977 un serial killer uccide le coppiette appartate in un quartiere italoamericano di New York. Mentre la comunità si mobilita per trovare il colpevole, si intrecciano le vite di un uomo sposato che non riesce a non tradire sua moglie, un ragazzo appena convertito al punk che lavora in un locale gay per mantenersi e il gruppo di amici che gira intorno a loro.

Per la prima volta Spike Lee abbandona gli afroamericano, ma solo per dedicarsi completamente al secondo leit motiv della sua carriera, gli italo-americani.
La storia del serial killer è solo un MacGuffin per giustificare lo stato di paranoia che sfocerà nel finale, ma quello che interessa al regista è mostrare un mondo legato a una mentalità arcaica, l'effetto del gruppo, l'ansia di sdoganarsi dal vecchio e la paura che si crea quando sic erca di farlo. Di fatto, vuole solo raccontare una storia di italo-americani.
Ecco... il problema di Spike Lee spesso sono le sceneggiature troppo dispersive, le storie corali dove molti dei personaggi sono inutili, la ricchezza di dettagli che non servono a nulla, non rendono tridimensionale un mondo, ma riescono invece a rallentare la trama. Ecco, tutti questi difetti sono concentrati in questo film.
Efficace invece la ricostruzione storica e splendidamente utilizzate le musiche più ovvie per sottolineare quel periodo.

Per la regia c'è tutto ml'armamentario standard di Lee (piani sequenza, inserti post-moderni di sequenze in mezzo a un dialogo, macchina da presa mobile, ecc...) quello che manca è il ritmo sincopato di molte sue opere precedenti (e forse anche una certa cura per le immagini che ha sempre avuto) che in questo film, ipertrofico e lungo, sarebbe stato necessario per rendere il prodotto più digeribile.
Bravissimi Leguizamo e la Sorvino, meno Brody, il resto del cast vivacchia.

PS: smaccate, ma calzanti, le citazioni de "La città nuda" e  "Strada sbarrata".

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