lunedì 2 settembre 2019

Boris, Il film - Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Verduscolo (2011)

(Id.)

Visto in Dvx.

La naturale prosecuzione della serie televisiva sfociò nella realizzazione di un film in cui si racconta la volontà di Ferretti di realizzare un film di denuncia ("La casta") con i mezzi migliori, progetto che andrà a deteriorasi aumentando la presenza dei soliti noti della serie per arrivare a stravolgere il film in realizzazione e farlo diventare un cinepanettone (piuttosto retrò, tra l'altro).

Il film che ne viene fuori non sembra, quindi, una forzatura commerciale, ma una continuazione logica delle 3 stagioni precedenti e il prodotto confezionato si muove pochissimo da quanto visto fino a quel momento.
Se la realizzazione è la stessa, il film però ha qualche evidente problema di bilanciamento (c'è una carrellata di molti personaggi della serie anche scomparsi in passato) che porta tutta l'attenzione su Ferretti e una complessiva minor tenuta della trama dovuta al minutaggio elevatissimo per gli standard (dimostrando quanto, invece, riusciva da dio la serie con i suoi tempi stretti).

Quello che invece è, ancora una volta, la parte migliore è il senso di farsa che circonda tutto il mondo delle produzioni audiovisive. Volendo scomodare precedenti illustri, per i francesi (leggasi Truffaut) il fare cinema è arte e passione, per i tedeschi (leggasi Fassbinder) sofferenza e va oltre anche alla visione dissacrante e ironica americana del cinema come comunità di uomini piccoli piccoli (o proprio scemi); "boris" mostra la propria visione del cinema (che quindi diventa per ora la versione italiana) di mondo perduto in cui c'è l'impossibilità strutturale di fare bene, come si diceva, una farsa.

A conti fatti il film è intelligente e godibile (anche per chi non conosce gli originali), ma zoppica nella realizzazione e non può competere con una puntata media della serie (penalizzato da una regia che non riesce ad adattarsi al nuovo mezzo).

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