venerdì 13 settembre 2019

Tag - Sion Sono (2015)

(Riaru onigokko)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Una ragazzina in gita scolastica si trova all'improvviso in mezzo a un massacro ad opera... del vento. Fugge, si ritrova in un'altra scuola dove tutti sembrano conoscerla; tutto bene, finché un nuovo massacro non la costringe a fuggire di nuovo. Questa volta vestirà i panni di una novella sposa e questa volta (niente massacri) la trama si ingarbuglia davvero con uomini con teste di maiale, due ex insegnanti che fanno judo duro vestite come fossero in "Matrix".

Se è vero che la carriera di Sion Sono tende ad avere un aspetto simile a quella di Miike (film fuori dagli schemi e dai generi, violenza stilizzata e continua, perturbante sempre presente, una certa dose di sadismo e un gusto estremo per lo shock, la provocazione o il semplice assurdo) è anche indubbio che tra il fare un film caotico e surreale, ma buono e farne uno che sia solo una cazzata (magari pure pretenziosa) il passo è breve. Miike, quasi sempre, riesce nel miracolo di rimanere sul piano del caos costruttivo dando vita a film eleganti e violenti ed estremi o semplici pastiche surreali, ma sempre soddisfacenti. Qui invece Sono dimostra di non essere all'altezza del collega; ci prova, ci da dentro, all'inizio si prende anche in giro, ma poi scade nell'idiozia.
Hanno un bel lavoro i pasdaran di Sono a dire che è tutta un'allegoria della condizione della donna (interpretazione possibile, ma un po semplicistica) o del passaggio all'età adulta di una ragazzina con il primo ciclo mestruale (indubbio che il finale sembri riportare tutto a questo, ma anche qui, mi pare ancora più limitato); ho anche letto in giro lodi legate all'occhio sempre particolare che Sono dedica agli adolescenti, sempre in fuga, sempre vittime (tratto comune assolutamente azzeccato, ma rimane tale, solo un tratto in comune).
Qui semplicemente il gioco di prestigio di fare un film surreale e violento, ironico, che gioca coi generi e finisca serio, semplicemente non regge. L'incipit è buono, parte come un fastidioso filmetto adolescenziale con un'inquietudine crescente, è evidente che sta per succedere qualcosa, ma cosa? Poi arriva il massacro, la fuga e un picco di sentimentalismo adolescente (solo in parte auto-ironico) e pretenziosità filosofiche che arriva ad un nuovo massacro. Anche qui tutto bene, è tutto quello che succede dopo che scade nel banale, il film smette di voler essere uno sberleffo ai film per regazzine e decide di prendersi sul serio e di voler tirare le file di troppi discorsi solo abbozzati. Il risultato finale è terribile; peccato perché l'incipit rimane carino.

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