mercoledì 4 settembre 2019

Love - gaspar Noé (2015)

(Id.)

Visto su Netflix.

Una coppia si crea, il loro rapporto si sviluppa, da segni di stanca, tentativi di rivitalizzarsi con successo alternante, muore. La causa ultima è lui che la tradisce e mette incinta l'amante; ma i problemi sono più vecchi dell'epifenomeno.

Togliamo subito il dubbio sul "porno in 3D". L'ho visto su una tv in 2d quindi l'effetto tridimensionale era assente, ma a detta di Noé stesso doveva solo dare un effetto di rilievo su immagini di struttura fotografica, dei tableau vivant con la profondità. Per il resto non viene sfruttato se non per la patetica scena del primo piano dell'eiaculazione in faccia allo spettatore, idea che ha il solo carattere di far parlare di sé, ma è realizzata con un gusto per l'eccesso da terza elementare (la cosa peggiore sono gli effetti sonori da serie b); non è questione moralizzante, ma di uso della scena,  ben diverso l'effetto di una scena simile in "Enter the void" che riesce anche a non essere pretestuosa!

L'idea della trama è antica come il cinema, ma Noé cerca di renderla più viva con idee di messa in scena e di struttura, oltre che con il sesso esplicito.
La messa in scena è, come si diceva prima, un'imitazione della fotografia: una serie di sequenze che sfumano l'una nell'altra, quasi tutte organizzate con i protagonisti in primo piano visti di fronte, a distanza fissa, di solito statiche, al massimo con carrelli che anticipano o (meno spesso) seguono (un unico piano sequenza degno di questo nome, quello iniziale). Come sempre Noé è attentissimo all'estetica e l'impatto è positivo, con un film curato dal ritmo rilassato.
La struttura è quella tipica di chi ha una storia normale e non sa come ravvivarla: mostra le scene non in ordine cronologico. Non c'è nessun valore aggiunto se non quello di concentrare le scene madri e permetter alcuni parallelismi; poco originale, ma comunque efficace.
Il sesso esplicito; all'inizio sembra utile ai fini della trama, sembra avere un collegamento con il rapporto che hanno i due personaggi, ma perde rapidamente questo senso (ammesso che l'avesse avuto e non sia stata una mia iperinterpretazione) e rimane solo per titillare la spasmodica voglia di Noé di creare un pò di chicchiericcio (unica con un significato, quella nel locale per scambisti). Purtroppo a lungo andare sono scene in più, che allungano il minutaggio e spezzano il ritmo.

Una prova esteticamente ottimale e caratteristica, che però viene azzoppata da una trama non all'altezza, non gestita nella maniera migliore (e dalla voglia di distinguersi a ogni costo).

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