lunedì 16 settembre 2019

Cinque pezzi facili - Bob Rafelson (1970)

(Five easy pieces)

Visto in Dvx.

Un uomo è fuggito dalla famiglia per un anelito di libertà che, in realtà, si è rivelato essere più simile a un'insoddisfazione senza pace. Quando il suo piccolo mondo fatto di pochi amici e lavoro nei pozzi petroliferi viene distrutto ritorna a casa, ma i rapporti complicati non si saranno certo più semplici nonostante la malattia del padre.

Film generazionale che fa il paio con il più deciso "Easy rider". Qui l'insoddisfazione dei canoni reazionari di un'epoca è declinata nel protagonista incapace di rimanere a lungo legato a un luogo o una persona (idea tutt'altro che originale).
A fronte di una regia di ampio respiro che cerca di rendere il punto di vista solitario del protagonista con campi lunghi le incastrano in un ambiente grande e meraviglioso contro una vita domestica limitata, non c'è una cura della fotografia per fare il paio con i paesaggi mostrati e il ritmo lento in un film del genere disperde più che rendere rarefatto. Il noiosetto Rafelson, si dimostra come sempre curato, ma incapace di tenere un ritmo accettabile con la narrazione.
In definitiva il maggior difetto che trovo in questo film è lo stesso di "Easy rider" (di cui, comunque, non ha la forza e la portata), di essere un film legato a un periodo storico e di non essere più stato adeguato; non c'è niente di peggio di un filma tesi invecchiato male.

Interpretazione di Nicholson enorme; difficile esserne sicuri, ma forse la sua migliore di sempre; se serve un motivo per vedere questo film, il protagonista è la ragione bastante per affrontare questa fatica.

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