giovedì 10 settembre 2020

Julieta - Pedro Almodóvar (2016)

(Id.)

Visto su Netflix.

Una donna di mezza età sta per trasferirsi con il nuovo compagno all'estero (dalla Spagna si sposterà in Portogallo), tutto è pronto e lei è decisa, ma l'incontro con una vecchia amica della figlia (che le parla di lei) la riporterà indietro. Mollerà tutto quello che sta facendo, si trasferirà nel suo vecchio condominio e scriverà una lunga lettera in cui ripercorre la sua vita.

Sostenere che ci si trova di fronte a un film originale sarebbe mentire, ma siamo di fronte all'ultimo regista che sembra riuscire a sfornare melò efficacie e attuali senza alcuno sforzo.
Se il melò si basa su un amore contrastato dalla società o dal destino ed è un genere invecchiato tantissimo (per le regole sociali attuali più libere, così come per un generale disfacimento delle storie con sentimenti monolitici), Almodovar trova la via per inserirlo in un contesto nuovo (non ho idea di quale possa essere l'ultimo film con un uomo che muore in un mare in tempesta), che è un continuazione degli anni '30- '40, ma qui più che l'amore in una coppia è il rapporto madre-figlia.
Muovendosi sottotono rispetto al solito, non rinuncia però a tutto ciò che determina la qualità del suo cinema; un colpo d'occhio notevole (i colori sgargianti ci sono anche qui, anche se meno shocking, e sono utilizzati per identificare i personaggi anche nelle loro mutazioni nel tempo) con immagini costruite in maniera geometrica per inserire il personaggio nello sfondo; personaggi mossi dai loro sentimenti e da come questi li legano agli altri (che ne siano consapevoli o meno) e come l'apparenza anche eccessiva sia la superficie su cui si riflettono i mondi interiori.

Siamo di fronte a un Almodovar minore, sicuramente, e la lettera racconto è un espediente meno efficace del solito per raccontare la storia; ma l'intero film si muove sulle dinamiche umane e sui rapporti di forza sentimentali e su questo il regista non sbaglia un colpo e il loro riflesso sull'estetica del film ne da la cifra, anch'essa sottotono, ma sempre riconoscibile.

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