giovedì 27 gennaio 2011

Flags of our fathers - Clint Eastwood (2006)

(Id.)

Visto in DVD.


A partire dalla nota foto scattata ad Iwo Jima, Eastwood narra la storia di quella foto, la storia di chi ha preso parte alla sua realizzazione prima che venisse scattata e tutto il baracco ne mediatico messo in moto dopo che la foto uscì sui giornali. I tre protagonisti, ovviamente, avranno diversi modi di approcciarsi all’improvvisa notorietà, ma tutti e tre rimarranno dei sopravvissuti incompresi e tutti e tre saranno destinati all’anonimato.

Al di la della forma, la fotografia sempre ben curata e gli attori sempre adatti alla parte, Eastwood finalmente spiega il suo modo di fare cinema. Questo è un film Hollywoodiano classico, con l’eroe venuto dal basso che ha visto cose che gli altri umani non possono immaginare, e allora si rifugia nei compagni di disavventure, nell’alcool o cerca di cavalcare il momento, sempre però mantenendo un’integrità, una spinta verso la giustizia invidiabili… d’altra parte però Eastwood rompe assolutamente i canoni della mitopoiesi classica; prende la foto più importante della seconda guerra mondiale e ne dissacra la realizzazione (splendido quando i soldati spiegano al governatore il momento in cui venne issata), mostra il lato oscuro degli eroi che la realizzarono e l’ottusità di chi cercò di sfruttarla per un ritorno d’immagine. Si insomma, Eastwood utilizza gli stilemi classici del cinema americano, ma li inserisce in una storia di riscatto che non riesce a concretizzarsi, rompendo l’obbligo di un happy ending. Finalmente, con questo film, ho capito Eastwood.

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