(When the dragon swallowed the sun)
Visto in tv.
Un documentario sulla "questione tibetana"; inizia con un tentativo di analisi storica di quanto successo per poi esplodere in intervisti sulle spaccature interne del Tibet, apparenti tentativi di contro canto da parte di alcuni cinesi (praticamente presi dalla strada) finendo a mostrare l'orgoglio del popolo tibetano che organizza gare di nuoto senza saper nuotare.
Se nella struttura generale il tentativo poteva essere buono (oltre ad un approfondimento storico dovuto, visto che pochi di noi conoscono le origini della questione tibetana; avere un'opinione da parte della Cina ufficiale era davvero un'innovazione, così come poteva esserlo un'analisi della struttura interna del governo in esilio e degli esuli in India), però il regista decide di fare tutto in contamporanea, senza scegliere una strada da percorrere; le segue tutte, toccandole superficialmente per poco tempo e senza un serio approfondimento o una conclusione vera e propria. Inoltre lo fa parteggiando evidentemente per il Tibet, non che la cosa sia sbagliata, ma rende patetico il tentativo di dare voce anche all'opinione cinese.
Considerando poi l'assente ricerca di immagini di repertorio esteticamente appaganti o la regia originale, considerando la bassa qualità delle musiche scelte non può neppure pretendere l'arroganza intellettuale di Moore.
Simon ha fatto un brutto prodotto televisivo contando sul plauso dato a priori per il tema scelto.
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