lunedì 3 febbraio 2014

Rain man, L'uomo della pioggia - Barry Levinson (1988)

(Rain man)

Visto in tv.

Un uomo, alla morte del padre, scopre di avere un fratello autistico a cui è stata versata l'intera eredità. Lo porterà via con se per convincere le autorità di meritare la gestione dei beni del fratello; lungo la strada imparerà a conoscerlo.

Zuccheroso film che ebbe il pregio di mostrare al grande pubblico una malattia prima sostanzialmente sconosciuta. Lo fa con una storia di amore odio classica, dove due persone molto diverse imparano a conoscersi e ad apprezzarsi. Lo fa inoltre scegliendo una sindrome di Asperger, dando quindi al grande pubblico una visione comunque positiva di una malattia che molto spesso non ha risvolti incredibilmente remunerativi...
Levinson ci prova a dare qualche idea d'autorialità, ma si riduce tutto a qualche scossone alla macchina da presa; la sceneggiatura butta nel finale un'apparenza di originalità, ma di fatto tutto il percorso fino a quel punto è il classico e consolatorio svolgimento hollywoodiano. Infine Hoffman fa la sua porca figura portando altra pubblicità all'Actors studio.
Al di la di questo non ho trovato molti altri pregi.

2 commenti:

Christian ha detto...

Film sopravvalutatissimo, concordo!

Lakehurst ha detto...

E francamente ne sono rimasto colpito, non ho mai letto opinioni negative