venerdì 16 gennaio 2015

Yeelen, la luce - Souleymane Cissé (1987)

(Yeelen, AKA Luce)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Mali, epoca indefinita, in un passato magico. Un ragazzo è minacciato dall'imminente ritorno del padre che non ha mai conosciuto, il padre (un mago potente) lo sta cercando per ucciderlo. La madre gli consiglia di fuggire alla ricerca dello zio, mago pure lui, per cercare un sistema per battere il padre. Nel viaggio incontrerà un re che gli chiederà aiuto per battere dei nemici e poi per guarire la moglie dall'infertilità, ovviamente anche il ragazzo saprà usare a dovere la magia.

Film dalla trama lineare che si muove tra il passo pesante della tragedia classica (il destino incombente, lo scontro tra padre e figlio, le prove da superare) e lo spirito leggero della fiaba (la magia, l'inseguimento, le prove da superare); tra le due vie sembra che il racconto rimanga nel mezzo, teso verso un'ingenuità fanciullesca, ambientato com'è in un mondo dove la magia non è una scienza con regole definite (alla "Harry Potter") o una serie di trucchi stupefacenti (alla The prestige), ma è un dato di fatto usuale e molto terreno (fa volare gli oggetti, blocca le persone, fa esplodere lingue di fuoco, manipola le api).
Punto a favore il paesaggio; il film non si fa mai sopraffare dal contorno e i campi lunghi non sono diffusi o sottolineati, ma le location cambiano spesso, i colori dominanti della cornice esterna cambiano di continuo (verde, ocra, bianco, giallo, ecc..) dando senso di movimento anche all'ambientazione.
Il vero difetto è il ritmo lento con scarsi eventi significativi; prima dello showdown finale si può rimanere delusi ed interrompere la visione.
Così così per i dialoghi; buoni, aulici, ma spesso eccessivi ed eccessivamente adatti a rallentare ulteriormente il film.

Nessun commento: