mercoledì 13 maggio 2015

Gli uomini, che mascalzoni... - Mario Camerini (1932)

(Id.)

Visto in Dvx.

Lui e lei sono due ragazzi milanesi, lavoratori e seri. Lui la nota, la segue, pastura il giusto, si da delle arie e la conquista. Ma la sfortuna e una serie (interminabile) di equivoci o ripicche sembrano allontanarli ogni volta che si riavvicinano; almeno fino (all'inevitabile) lieto fine.

Commediola romantica ovvia fin dall'inizio, tenera e leggera che è un piacere da guardare. Non ci saranno colpi di scena, ma quello che vince è la freschezza dei protagonisti (grandissimo un Vittorio De Sica incredibilmente giovane) e il ritmo sempre ben tenuto.

Camerini però è modernissimo nella regia. Si muove con al macchina da presa da una stanza all'altra, nella fiera vengono usati frequenti carrelli, la scena del ritorno con la macchina da un perfetto senso della velocità con inquadrature traballanti dall'automobile alternate a inquadrature degli pneumatici.
Le location non si limitano a fare da tappezzeria, ma, pur non diventando mai parte fondamentale della storia, vengono scrutate con curiosità.
Infine viene infilata qualche buona idea degna di un Frank Capra, come la scena della confessione del reciproco amore tra i due dentro al taxi del padre di lei.
Il vero amaro in bocca lo lascia la consapevolezza di cosa poteva essere il cinema italiano se non fosse stato tarpato dal fascismo...

Noto il fatto che la canzone "Parlami d'amore Mariù" nasce in questo film (fu un successo enorme) in una scena deliziosa con i due che ballano e De Sica che la improvvisa.


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