lunedì 13 agosto 2018

22 Jump Street - Phil Lord, Cristopher Miller (2014)

(Id.)

Visto in DVD.

I due poliziotti del film precedente vengono riconfermati in un progetto simile a quello, dovranno infiltrarsi all'università per trovare un nuovo trafficante di droghe sintetiche. Alla stregue del primo film il rapporto a due (una dei bromance più sfacciati di sempre) subirà alti a bassi per essere infine riallacciato.

Ovviamente l'operazione è identica a quella del primo film. Rimane, per fortuna, tutta l'autoironia, anche potenziata, rimangono gli inside jokes con continui riferimenti al concetto di sequel e a come si sviluppi con budget più alti che vengono sprecati.
Rimangono (per fortuna) i registi, Lord e Miller, vero motore immobile del successo del primo. La loro regia estremamente dinamica e perfettamente condotta perde qualche colpo nelle scene action sulla spiaggia, ma le idee messe in campo rimangono tante e continuano a confermarsi i migliori nel gestire con piglio sicuro un film totalmente anarchico.
Rimane il ritmo, adeguatamente rapido, adeguatamente lento (ma senza noia) nelle scene più sentimentali.

Quello che però manca è l'originalità. Certo questo è un seguito fotocopia consapevole di esserlo, ma cercare di riprodurre in maniera programmatica l'anarchia ne stempera per forza gli effetti. Mentre il primo film esponeva in maniera enfatica uno stereotipo, sottolineando un'aspettativa, solo per distruggere tutto con colpi di spugna improvvisi (con una invidiabile capacità di sorprendere); qui il lavoro è fatto al contrario, l'ironia è continuamente rivolta agli stereotipi senza cercare di romperli; li sfotte, ma non li rovescia; non frustra le aspettative del pubblico cambiando le carte in tavola, anzi le asseconda (solo nel finale, finalmente, ritorna lo spirito eversivo del primo film).
In definitiva il film è di ottima fattura, ma meno intelligente, meno graffiante e, cosa più grave, si ride meno.
Attendo comunque l'inevitabile seguito.

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