lunedì 25 marzo 2019

Barbarella - Roger Vadim (1968)

(Id.)

Visto in Dvx.

Incaricata dal ministro della terra di ritrovare uno scienziato, Barbarella si ritroverà a dover affrontare personaggi e mondi disperati, ma sensualissimi.
La trama è solo un pretesto per permettere allo spettatore di godere della bellezza della Fonda; tutto il resto del film è un surplus.
Non stupisce quindi la storia pretestuosa e sfilacciata e neppure la noia che afferra in molti momenti, né tanto meno la presenza di importanti WTF più o meno voluti.
Quello che invece stupisce è l'impegno incredibile nella creazione di un mondo tremendamente kitsch, ma il più possibile dettagliato; le idee estetiche sono ovunque, ardite o sceme, ma coerenti, creando un catalogo di splendido cattivo gusto che fa invidia e più il film prosegue, più sorprende la capacità inventiva attorno ad un tema comune.
Oltre alla protagonista, dunque, c'è bisogno di un encomio speciale alle maestranze che hanno lavorato nelle retrovia a cui si deve il merito (condiviso anche con la follia di De Laurentis) di aver creato un cult.

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