mercoledì 20 marzo 2019

Blue ruin - Jeremy Saulnier (2013)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un uomo vive come un barbone, conosciuto e tollerato da tutti, vive in disparte senza appesantire nessuno. Un giorno la polizia lo avverte che un uomo sta per essere scarcerato. Senza avvisaglie e con estrema cautela inizierà un revenge movie tra i più atipici di sempre.

perché "Blue ruin" è un revenge movie senza se e senza ma; eppure è anche un dramma intimista (nella prima parte) e in aggiunta un thriller.
"Blue ruin" vuole, sostanzialmente ribaltare lo stereotipo del vendicatore solitario. Un uomo normale si incarica di fare giustizia dove la giustizia non riesce ad arrivare, ma nel farlo la trasformazione non è indolore e quasi magica come ne "Il giustiziere della notte". Se un uomo è un bancario dalla tendenza alla passività, tale rimane; se un uomo è impacciato e insicuro, tale rimane, anche se imbraccia un fucile.

Molto pragmaticamente Saulnier mette di fronte al suo personaggio problemi reali (come procurarsi le armi, dove trovarle, essere in grado di usarle, essere davvero in grado di uccidere un uomo, quando fermarsi con la vendetta, ecc...) e glieli fa superare ad uno ad uno con botte di fortuna, incidenti fuori programma, idee intelligenti e tentennamenti. Perché alla fine il protagonista di questo film è davvero una persona comune, uno che ucciderebbe le persone che odia, ma poi farlo davvero è tutto un altro paio di maniche, perché è uno che vorrebbe vendicarsi dell'assassino, ma se non può allora dovrà rifarsi sulla sua famiglia e a quel punto quanti della famiglia ucciderne?

Un revenge atipico quindi, molto più realistico (ma senza esagerare eh); che parte con una calma incredibile per accumulare tensione in una serie di sequenze dal thrilling perfetto come non vedevo da tempo, fino a un'esplosione finale che è tutto fuorché catartica. Inoltre, su tutto, regna una costante voglia di grottesco, poca ironia vera e propria, ma molta voglia di sfottere con humor nero l'incapacità del vendicatore solitario, la sua volontà di morte nata dalla frustrazione; un punto di vista ulteriormente spiazzante che da alla visione del film un'altra marcia in più.

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