venerdì 1 marzo 2019

Il cantico dei cantici - Rouben Mamoulian (1933)

(The Sogn of Songs)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Una contadina tedesca viene adottata da una zia di Berlino. Giovane, bella e ingenua, viene vessata dalla donna, ma notata da uno scultore che la convince a posare per lui. Il committente della statua, un nobile facoltoso, se ne innamora e arriva a sposarla convincendo lo scultore (ormai innamorato reciprocamente) a farsi da parte per il bene di lei. Dato l'enorme dolore lei diventerà una magnifica stronza.

Godibile melodramma un pò upper class un pò sull'arte, di buona fattura, ma senza picchi.
La prima metà scorre piacevolmente con freschezza e divertimento risultando la parte più digeribile; la seconda parte, dove il melodramma prende tutto lo spazio per sé il ritmo crolla e l'argomento diventa trito.

Ottima la Dietrich che diventa l'unico motivo d'interesse, anche e soprattutto, per la vesta da ragazza innocente della prima metà che in pochi le hanno fatto vestire.
Le controparti maschili invece sono, a voler essere buoni, insipide, sicuramente non all'altezza.

la regia di Mamoulian mi è sembrata piuttosto svogliata; non c'è nulla che non vada, ma ci viene messa poca fantasia. il compito viene portato a casa con estremo garbo, ma di scene di scene da ricordare mi rimane solo la Dietrich che si spoglia mostrando le statue che vengono scoperte al poste delle gambe e del seno dell'attrice.

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