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Visto su Netflix.
Un uomo rapisce tre ragazze senza un evidente piano alle spalle (sembra le rapisca a caso, non ha intenti sessuali, né di richiedere il riscatto). Quest'uomo, si scopre presto e ormai lo sanno pure i sassi, è affetto da personalità multipla e per tale ragione seguito da una psichiatra che sembra avere dei sospetti su di lui.
Alla seconda prova con la Blumhouse, Shymalan fa il suo primo, vero, twist plot, un thriller (di serie B), puro. che gioca con la tensione accumulata, con l'incertezza data dal protagonista e con la situazione claustrofobica in cui ha inserito le vittime; niente di più e niente di meno.
C'è molto mestiere (seppure con pochi guizzi), un uso sapiente degli interni, qualche cliché horror utilizzato per mandare avanti il tutto e una doppia trama che, anziché complicare, snellisce molto il ritmo del film.
Complessivamente un film solido, un thriller interessante che si fa guardare bene, nessun brivido eccessivo e nessun colpo di genio che possa gareggiare con quelli di "The visit" (che con tutti i difetti d'ingenuità gli rimane notevolmente superiore); ma è la conferma che Shyamalan ci guadagna a lavorare in piccolo. Continuo, però, a credere che se lasciasse scrivere del tutto le sue sceneggiature a qualcun altro ogni suo film potrebbe essere una perla.
Sul cast niente da eccepire fatto salvo per McAvoy; è un bravo ragazzo, mi fa simpatia e si vede che si impegna (e la parte non è per nulla facile), ma rimane sempre sopra le righe, esagera in ognuno dei suoi personaggi sempre al limite della macchietta (soprattutto quando deve interpretare l'omosessuale o la donna).
PS: comparsata finale che ora, sapendo tutto quello che è stato realizzato acquista senso (strizzando l'occhio alla Marvel).
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