giovedì 15 ottobre 2020

Revenant. Redivivo - Alejandro González Iñárritu (2015)

(Revenant)

Visto su Netflix.

Selvaggio west (solo più a nord della media dei film di genere), lo scout di una spedizione rimane ferito da un orso, il gruppo lo lascia indietro accudito dal figlio (mezzo indiano) da un ragazzo e dall'uomo che lo odia di più (bella idea). L'antagonista ucciderà il figlio e abbandonerà l'uomo lasciando che freddo e animali facciano il lavoro sporco... spoiler, non lo faranno, e lui tornerà redivivo solo per ucciderlo.

Gigantesco e lussureggiante film di vendetta che impiega quasi un'ora per perpetrare l'abbrivio e il resto si dilunga i una lotta contro la natura per rimanere vivi.
Inutile nascondere che il pensiero viaggia subito a "Corvo rosso non avrai il mio scalpo", ma li differenzia la trofia, ipertrofico il film di Iñárritu, asciutto e diretto quello di Pollack.
Se il difetto è proprio nell'eccesso e nell'accumulo costante senza troppi motivi che gonfia il minutaggio in maniera artificiale; il film vince per il tono cupissimo che riesce a creare (dando vita ad un ambiente permeato dalla morte che viene dagli uomini, dagli animali, dal clima e dagli elementi naturali inerti) aumentando il titanismo dello scontro fra l'uomo e il resto del creato.
La messa in scena poi è perfetta (e con un'interesse maniacale alla verosimiglianza tramite CGI) per dare la giusta voce a questo scontro; una serie di inquadrature incredibili degli sfondi naturali (con l'occhio clinico di chi sa inserire ogni elemento su più piano) fotografato con Malick in mente (e infatti in entrambi c'è Lubezki).
Sineddoche del film la scena  dello scontro iniziale con gli indiani, morte ovunque, che si muove senza un ordine preciso, fango, acqua alberi e frecce che trasudano violenza e che si muovono con il disinteresse e la rapidità di una valanga.

Fosse stato più stringato e con mezz'oretta in meno, sarebbe un film di vendetta perfetto.

2 commenti:

Babol ha detto...

Un film che non mi aveva detto nulla pur avendolo visto al cinema e che, nel tempo, mi ha lasciato ancora meno. Peccato che Di Caprio abbia vinto l'Oscar per questa sciocchezzina invece che per altri ruoli molto più interessanti.

Lakehurst ha detto...

Si, l'oscar a Di Caprio qui è stato solo dilplomatico