Visto in tv.
Sto per andare a letto quando
accidentalmente in tv becco i titoli di testa di un film in bianco e nero; ci
butto un occhio senza interesse, in maniera molto passiva. Quando compaiono i
nomi di Bette Davis e Karl Malden uno dietro l’altro la curiosità mi prende
prepotentemente (che film avranno mai fatto insieme quei due?!), quando
finalmente vedo il titolo italiano mi rendo lucidamente conto che non andrò a
dormire finché non arriverò ai titoli di coda...
Bette Davis interpreta due
gemelle (!), una povera ed astiosa, l’altra svampita e ricca. La prima ama il
marito della seconda che ha lasciato la prima perché la secondo era rimasta in... vabbè dai sta di fatto che per motivi lodevolissimi la Bette Davis povera
uccide quella ricca e si sostituisce a lei dando vita ad una raffinata menzogna
dove deve stare costantemente attenta ad ognuno; amici, parenti o servitù che
sia. Tutto riuscirà abbastanza a stare in piedi fino all'arrivo dell’amante
della sorella...
Ah già in tutto questo Karl
Malden è un poliziotto amico/innamorato della Bette Davis povera, ma astiosa.
Personalmente sono molto
affascinato della doppi (o tripla) vita artistica della Davis, da ragazzina
sdolcinata degli anni trenta, a femme fatale perfida dei quaranta fino alla
matrona/vecchia strega malvagissima dei ‘60s. ciò che trovo più incredibile è
con che abilità e con che risultati sia sempre stata in grado di sostenere ogni
parte; non è possibile dire in quale veste abbia dato il meglio, al massimo si
può preferire uno dei suoi generi.
Qui ovviamente siamo negli anni
sessanta e questo è un suo classico film in bilico fra normalità e follia di
quel periodo. Strepitoso nel suo spirito totalmente di serie B con una
realizzazione solo in parte di serie B
non raggiante per inventiva o idee di messa in scena. Ma tutto sommato
qui la regia è secondaria. In primo piano c’è una storia noir solidissima e
disperata e un coppia d’attori da fare
impressione a chiunque. Volendo essere completamente onesti bisogna ammettere
che la Davis non è perfetta nel doppio ruolo, risultando poco veritiera
nell'interpretazione della sorella ricca e, a lungo andare durante il
film, riempie di sbavature anche il
personaggio principale; non vorrei sembrare un giannizzero di Bette, ma temo
che la maggiore responsabilità sia del regista non del tutto in grado di
mantenere sotto controllo la sua protagonista. Poi va aggiunta una regia non
proprio ottimale, un uso delle musiche troppo di maniera e una serie di
personaggi con una personalità tagliata con l’accetta.
Detto ciò un film che non potrà
non essere amato intensamente da chi apprezza l’ultimo periodo della carriera
di Bette Davis, ma continuamente in odore di anni ’50 (sarà per Malden che non
sembra mai invecchiare).
PS: negli anni quaranta la Davis
interpretò già la parte di due gemelle di cui una si sostituirà all’altra (post
mortem) per amore dello stesso uomo; ma credo che in questo “L'anima e il volto” l’idea
fosse declinata in senso romantico. Si impone il recupero.
PPS: in questo film la Davis
assomiglia alla Rampling...
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