lunedì 8 ottobre 2012

Il cavaliere oscuro, Il ritorno - Christopher Nolan (2012)

(Dark knight rises)

Visto al cinema in lingua originale sottotitolato in turco e doppiato in italiano.

Il gran finale della trilogia è un ritorno prepotente al primo capitolo, non solo nella trama, ma anche nelle dinamiche; di fatto Bruce Wayne fugge da Gotham per ritrovare se stesso da qualche parte in oriente e tornerà con la chiara idea di fare di Batman un mito sostituendolo a quello ormai vacillante di Dent.
Non dico di più per non spoilerare.

Ovviamente il film deve tirare la fila di tutti i discorso fatti finora e determina la definitiva mitopoiesi di Batman che diviene effettivamente il simbolo di ciò che è giusto, fa avverare l'affermazione del capitolo precedente per cui l'eroe deve morire o vive abbastanza a lungo da diventare lui il cattivo.
Poi Gotham diviene il personaggio principale, il vero alleato di Bane (il villain del film) che lavora per lui dapprima nel sottosuolo, poi alla luce del sole; ma è anche l'unico alleato partigiano rimasto a Batman; qui la città è in senso prettamente sociale, ma in senso fisico diventa parte integrante del discorso, dando rifugio alla bomba atomica, intrappolando i poliziotti, creando un labirinto per gli scontri a fuoco con il batwing.
Inoltre, dati i punti di contatto con Batman begins ritorna il rapporto con il proprio passato che qui si fa più vicino e meno remoto che nel capitolo iniziale della saga.
Inoltre c'è anche tutto un discorso evidente sulle rivoluzioni dal basso che tendono a calcare troppo la mano... credo che sia un punto di vista molto anglossassone.

In ultima ci terrei ad aggiungere che per quanto non abbiano voluto collegare il film all'attualità, i riferimenti alla rivolta hanno comunque un enorme retrogusto di crisi economica con quella tempesta che sta arrivando...

Il film mantiene la solidità della regia che è il vero marchio di fabbrica di Nolan e nella creazione dei personaggi tiene banco la verosimiglianza con un Bane quantomai umanizzato e una Catwoman che non viene mai chiamata in questo modo, che a livello di personalità è identica all'originale, ma nel fenotipo gioca con i dettagli (gli occhialini) per suggerire senza dire.

Poi è evidente che la sceneggiatura ha dei buchi enormi, ma forse avrebbe avuto bisogno di un'ora in più per svilupparli adeguatamente, ci sono pure molte ingenuità e qualche sbaglio evidente al montaggio. In una parola è un film che doveva concludere col botto una delle trilogie più quotate degli ultimi decenni e per cercare di fare le cose per bene in ogni ambito (storia, personaggi, azione), sbava su più punti.
Ma tanto a Nolan gli si vuole bene lo stesso.

PS: in Italia uno dei più sorprendenti product placement di sempre con il Fernet Branca.

PPS: no, io guardando il film non avevo capito in anticipo il colpo di scena finale.

2 commenti:

Babol ha detto...

Il migliore della trilogia, almeno per me che non avevo amato i primi due.
Sceneggiatura a tratti strampalata a parte, tutto il resto è decisamente al top!

Lakehurst ha detto...

personalemnte trovo che il migliore sia il secondo, intanto eprchè si prende tutto il tempo di cui ha bisogno; e poi i villains hanno più personalità di Bane (che tra l'altro è molto diminuito dal doppiaggio italiano non eccezionale)