venerdì 9 maggio 2014

Il barbiere di Rio - Giovanni Veronesi (1996)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un barbiere divorziato con figli decide di fuggire dalla finanza e dalle grinfie della moglie arpia verso il Brasile, dove lo attende la sorella più anziana e una serie di nipoti non tutti raccomandabili. Finirà a farsi pestare e rubare i soldi da un transessuale, a farsi prendere per il culo da un gruppo di italiani adattatisi alle latitudini, e ad innamorarsi della morosa del nipote malavitoso. Fuggirà verrà ritrovato tornerà in Italia, ma poi i figli sistemeranno tutto.

Commediola in teoria nella scia della commedia all'italiana che per sapidità umilia tutta la categoria. Senza idee, senza nerbo, senza voglia, si trascina avanti con la solita storia usurata e i i luoghi comuni che il Brasile può fornire all'italiano da agenzia viaggi.
Interessante solo per vedere un Abatantuono unico degno di nota (e ora capisco da dove ha preso il suo modo di porti De Luigi), una Irene Grandi inutile in una parte che fa da carta da parati nella storia, e una Margaret Mazzantini stronza impeccabile... c'è pure un giovane Papaleo che passa di li.

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