mercoledì 28 settembre 2016

Un angelo è caduto - Otto Preminger (1945)

(Fallen angel)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un uomo senza soldi, ma belle speranza (e pochi scrupoli), finisce in una sperduta cittadina della California. Si unisce brevemente con un medium da baraccone per guadagnare qualche soldo, nel frattempo si innamora di una barista che però non vuol saperne finché lui non sarà ricco. Per avere molti soldi facili lui si sposa con una (non vecchia) zitella del posto. Ma la barista non vorrà saperne, di nuovo. Verrà trovata morta.

Era una vita che non guardavo un film di Preminger e sono rimasto stupito da quanto bravo sia. Non lo ricordavo così tecnicamente raffinato e moderno.

Ma andiamo con ordine.
Poco dopo "Vertigine", Preminger, torna a lavorare con Andrews in un noir. Dato l'incredibile successo (e qualità del precedente) è ovvio che si voglia bissare. Tuttavia ci si dimentica troppo spesso che per avere un buon film ci vuole anche una buona sceneggiatura.
La trama parte benissimo; mette rapidamente insieme una manciata di archetipi perfetti per il noir, li pone in una situazione senza vie di fuga, toglie quel minimo di bontà che i protagonisti del noir spesso anno... però nella seconda metà decide di cambiare registro e dal noir si passa a un giallo classico a cui viene attaccato un finale immotivatamente consolatorio.
Altro neo importante legato alla trama... il film è noioso. Solo questo.

Il cast, sulla carta buono annovera il già citato Andrews che, dato il successo del precedente, decide qui di rimanere impassibile per tutto il film. Migliori le due protagoniste femminili, anche se l'unica completamente in parte (e completamente accettabile) è Linda Darnell.

Se il film è noioso indubbiamente parte della colpa va data anche al regista, che però per tutto il resto da il meglio di sé. Al solito Preminger si muove benissimo con una macchina da presa che non rimane mai ferma; non sono i suoi piani sequenza la cosa migliore, ma il fatto che ci siano continui, lievi, carrelli che rendono dinamico il film senza appesantirli (tra le cose migliori il dialogo "nascosto" fra Andrews e la Darnell, o Andrews che guarda nella stanza della donna se c'è qualcuno o, ancora, la sorella che spia nell'ombra i due amanti).

In definitiva un brutto noir con una regia strepitosa.

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