mercoledì 6 dicembre 2017

Kamisama no iu tôri - Takashi Miike (2014)

(Id. AKA As the Gods will)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

In una scuola superiore (in realtà più tardi si scoprirà che succede in tutte le scuole di tutto il mondo) un Daruma gioca a un due tre stella, e chi si muove esplode, uno dei ragazzi sopravviverà, ma solo per riunirsi con gli altri sopravvissuti per tenere testa a un gatto della fortuna (Maneki-neko) gigante per proseguire con delle marionette, un orso bianco e delle matrioske; tutti faranno giochi idioti, ma mortali.

Nessun senso apparente, nessuna spiegazione, un finale aperto e un'arroganza come mancava da anni.
Il film è realizzato da dio, la CG che viene usata a piene mani è ottima in molte sequenze e accettabile in altre (il gatto della fortuna è l'unico che desta qualche imbarazzo, ma tutto sommato risulta accettabile), l'animazione è adattata al personaggio con un livello ottimale per il Doruma e un'animazione volutamente a scatti per l'orso bianco, adattando tutto in base alle necessità sceniche. Poi... beh, Miike è uno che ci tiene alla costruzione di immagini, e quello che cerca di fare è costruire delle location che permettano l'inquadratura ad effetto, riuscendo fin dalle prime immagini a farti capire che anche se fosse un film su commissione, lui ci sa fare lo stesso (la classe piena di corpi morti senza testa e perline rosse con il Daruma che spicca è fantastica)

I difetti di questo film sono essenzialmente due. Essendo strutturato a livelli come un videogioco in cui bisogna affrontare un boss, non tutte le prove sono egualmente interessanti e la struttura ripetitiva (con due personaggi principali che, si sa, arriveranno almeno contro il boss finale) aiutano a sotterrare il ritmo nelle sequenze scritte peggio.
Inoltre Miike stesso ci mette del suo; il lungo finale con le matrioske (che poi si rivelerà solo essere il primo di almeno altri due finali) è tirato per le lunghe, come se la lentezza fosse sinonimo di tensione; un difetto, questo che è tutto imputabile al regista.

Per chi conosce e apprezza Miike questa non sarà l'opera più anarchica e neppure la più strana; anche se qui, più che mai, ci si chiede dove sta il limite fra il genio che se ne fotte della logica per costruire macchinari (e inquadrature) perfetti e dove la presa per il culo. Per me il film funziona, lungaggini a parte è quasi perfetto e la sequenza iniziale del Daruma è da manuale, per ora non chiedo di più.

2 commenti:

Babol ha detto...

L'unico difetto del film (assieme all'orso imbarazzante) è che per capirci qualcosa bisognava prima leggere il manga, dal quale tra l'altro Miike ha tratto quasi tutto, bambole kokeshi comprese. Comunque a me era piaciuto parecchio, la sequenza iniziale del Daruma vale tutto il film :)

Lakehurst ha detto...

D'accordo sull'apertura che rimane la cosa migliore del film. La difficoltà di comprensione tutto sommato sono arrivato ad accettarla con serenità in Miike se questo rimane il livello di qualità dei suoi film.