venerdì 14 giugno 2019

Il cammino verso la vita - Nikolai Ekk (1931)

(Putyovka v zhizn)

Visto qui, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Il comitato (termine che ho deciso adesso, in realtà non ho ben chiaro chi l'abbia deciso) ha deciso che per risolvere il problema dei minori abbandonati (che vivono di espedienti nei bassifondi della città), anziché continuare con la repressione, può valer la pena insegnare loro un lavoro e organizzarli in una comune autogestita. Tra alti e bassi (e un morto nel finale) la comune sarà un successo.

Primo film sonoro sovietico è un ibrido interessante anche se molto ingenuo: mixa cartelli (dinamizzati da movimenti delle scritte e font originali) a dialoghi normali, ma si apre e si chiude con un attore avulso dalla vicenda che declama l'argomento e la dedica e la trama è spesso infarcita di canzoni.
Al di là dell'uso del sonoro buono, ma non geniale, il film si muove dalle parti del verismo con un'idea di regia obiettivamente ottima. Tutto è ripreso quasi senza sconti (in epoca pre-staliniana era possibile mostrare i senzatetto minorenni in quantità industriali senza troppi problemi), ma con una costruzione delle immagini mai casuale con giochi di montaggio gradevoli (la confusa scena dell'aggressione della madre), movimenti di macchina da presa figli del muto (il furto della valigia realizzato quasi senza parole) e alcuni carrelli, oltre a una sequenza con un climax magnifico durante la festa alcolica e l'introduzione di alcuni personaggi mostrati in movimenti plastici su sfondo monocromatico.

La trama è semplicissima e ingenua quanto l'uso del sonoro, tuttavia è talmente ben gestita da risultare gradevole; l'emotività di alcune scene è totalmente assente, ma la visione è ancora intonsa nonostante gli anni passati.

PS: presentato alla prima mostra del cinema di Venezia del 1932 dove vinse il premio del pubblico per la regia... più convincente.

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