martedì 11 giugno 2019

Un mondo perfetto - Clint Eastwood (1993)

(A perfect world)

Visto in Dvx.

Una coppia di evasi rapiscono un bambino. I due fuggitivi sono molto diversi e non si piacciono affatto. Quando uno dei due dimostra di essere un rischio per il bambino, l'altro lo uccide. Tra il rapitore rimasto e il rapito inizia una fuga in cui si instaura un rapporto tra fratello maggiore e minore. Ma nello stesso momento la polizia è tutta sulle tracce del fuggitivo.

Ambientato a pochi giorni dal 22 novembre del 1963, il giorno in cui gli Stati Uniti (con la morte di Kennedy) perderanno l'innocenza (saranno lo stato che si scoprirà essere in grado di uccidere un'istituzione amata e, in pochi anni, capaci di invischiarsi in una guerra in cui buoni e cattivi non sono così ben delineati come ai tempi del nazismo), questo film è un road movie di formazione in cui due personaggi riscoprono ognuno l'innocenza rispecchiandosi nell'altro (il fuggitivo ritornerà il buon ragazzo che era stato e farà i conti, per procura, con il padre assente; il bambino potrà tornare all'infanzia negata dalle credenze religiose della madre); come contraltare la polizia (qui si con una divisione netta fra i buoni e i cattivi) la polizia scoprirà la possibile innocenza dei rei, ma, come si diceva, a pochi giorni dall'omicidio Kennedy, il finale non potrà essere aperto e ottimista.

Non una caccia all'uomo, non un thriller, ma un dramma emotivo gestito con i tempi del poliziesco e con variegature di tono western. Non contano le azioni (molto poche), ma i personaggi e i loro rapporti. L'aura pessimista si respira fin dalle idilliache immagini iniziali (che ritorneranno grottesche nel finale).
Estremamente moraleggiante, molto semplicistico nella divisione di chi è il buono, è un film affetto, soprattutto, da un sentimentalismo estremo che nel finale diventa melassa con scarsi buon senso e appesantito da una lungaggine che, sempre nel finale, sembra più un girare a vuoto verso un punto centrale banale.

Peccato, perché Eastwood risulta perfetto per la parte che si è ritagliato e, da sentinella morale d'america, risulta ancora oggi credibile. Peccato anche per la Dern utilizzata poco e male, utile per la parte Costner, inguardabile il giovane attore coprotagonista, tra i peggiori attori bambini della storia del cinema.

Nessun commento: