lunedì 17 giugno 2019

Terrore nello spazio - Mario Bava (1965)

(Id.)

Visto in Dvx.

Due navi spaziali cercano di raggiungere un pianeta da cui arriva un segnale radio; nel tentativo di atterraggio perdono conoscenza, una volta svegliati iniziano una serie di eventi strani, morti inspiegabili in un ambiente inquietante.

Film di serie B fatto con pochi mezzi e meno tempo che si basa su un racconto degnamente Urania che cerca di interessare e il povero Bava dietro la macchina da presa che fa i salti mortali per trasformare un filmetto di fantascienza in una dignitosa opera horror.
Meglio essere chiari fin da subito; il film è un'opera camp come poche, piuttosto noiosetta, senza brividi nonostante l'impegno e con un cast tra i più inespressivi di sempre.
Ciononostante riesce a fare il giro e a dare qualcosa in cambio della pazienza dello spettatore. Se si ha un minimo di gusto per il kitsch questo profluvio di colori fluo, nebbia alle caviglie, capelli cotonati e tute in pelle dal colletto improbabile riuscirà a farsi apprezzare, soprattutto per gli amanti dei 60's.
Se si sopporta l'idea di un'operazione pesantemente totalmente senza budget si possono apprezzare gli enormi sforzi del regista, che personalmente non ho mai trovato totalmente efficaci, ma indubbiamente affascinanti (si pensi all'esplorazione della nave spaziale aliena).
Infine, per gli amanti di "Ai confini della realtà" questo film non è altro che una puntata del telefilm allungata a dismisura.

In conclusione trovo che le lodi sperticate per questo film siano, quantomeno esagerate; ma ha più di un motivo per essere ripescato, consapevoli che nasce come serie B e serie B invecchiata rimane.

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