Visto su Mubi.
A dimostrare la, potenziale, efficacia di Glazer dietro la macchina da presa, ma con un minutaggio inferiore arriva, nel 2019, questo cortometraggio.
Circa 5 minuti con una storia in media res, nessuna spiegazione, personaggi disumanizzati con maschere che ne nascondono il viso, ma mantengono un ghigno che è l'espressione perfetta e molta tecnica.
In 5 minuti Glazer si concentra sulla corda che è l'elemento centrale della vicenda, con movimenti di macchina e inquadrature magnifiche che sono tecnicamente encomiabili e che (non solo non affossano, ma anzi) esaltano l'ambientazione e il tono che infatti sono resi perfettamente pur senza nessuna spiegazione. Gigantesco l'uso della musica e dei suoni che fanno il paio con le immagini.
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