Visto su Netflix.
Ci saranno molti spoiler, anche se ormai il film è piuttosto noto.
Una famiglia appena trasferita perde il figlio in un incidente. Il padre, all'insaputa di tutti lo sotterrerà in un cimitero indiano che già gli ha riportato in vita il gatto. Ma chi torna in vita da quel terreno non è lo stesso che vi è stato sepolto.
Ad oggi l'unico film sceneggiato da Stephen King tratto da un suo libro... ed è incredibile quanto deludente sia.
"Cimitero vivente" è un film che potrebbe essere estremo (estremo è il tema trattato) e cattivissimo ( e tecnicamente lo è), ma è gestito così male da diluire tutto.
C'è la morte di un figlio piccolo per disattenzione, c'è la volontà di riportarlo in vita in ogni modo possibile anche se si sa che le conseguenze saranno negative e c'è la lotta con il figlio che nel frattempo ha fatto tutti i danni possibili. C'è un apice di sofferenza e agnizione che potrebbe toccare le tragedie greche; dal punto di vista horror c'è del gore nel finale che viene fatto malocchio, ma potrebbe essere reso molto se solo fosse gestito meglio e inserito nel suo contesto (l'idea che il figlio uccida la madre in maniera efferati può essere agghiacciante anche senza sangue, se poi lo metti in slasher l'effetto potrebbe essere estremo), la tensione invece si può dire non ci sia mai anche se, pure quella, nel finale viene apertamente tentata (fallendo del tutto).
I problemi sono a tutti i livelli.
la regia dozzinale non sa sfruttare i due momenti buoni creati dalla sceneggiatura e questa è una colpa non giustificabile. A questo si aggiunga un ritmo dilatato che riesce a rendere noiosa anche... no sarebbe stato noiosa ogni scena in ogni caso, ma così è noiosa il doppio.
La sceneggiatura, però, è imbarazzante. Dialoghi che fanno arrossire; eventi eccessivi che dovrebbero creare il mood, ma in realtà lo urlano in faccia allo spettatore pretendendo che vi aderisca (il litigio al funerale con rappacificazione in aeroporto è ridicolo); personaggi pretestuosi e fuori contesto (il fantasma del ragazzo morto sul letto operatorio) che sono ridicoli nell'aspetto, poco utili ai fini della trama, stridenti nella storia e che butta all'aria una sospensione dell'incredulità già sul chi va là. Stupisce (almeno me) l'inettitudine di King, ma probabilmente non dovrebbe non essendo la sceneggiatura il suo campo d'azione, dove è riuscito a fare qualcosa di buono, ma partendo da storie più semplici.
Infine è agghiacciante il cast e la messa insieme cena totale. Tutto è dozzinale, la recitazione sopportabile, ma non adeguata agli eventi della seconda metà e il finale con quel povero bambino di massimo 2 anni che deve fare la faccia cattiva fa tanta tenerezza, ma non inquieterebbe neppure se messo ne "Il villaggio dei dannati".
Cucciolo lui, va come si impegna |
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