(She's gotta have it)
Visto su Netlfix, in lingua originale sottotitolato.
Il primo vero e proprio film Spike Lee è una commedia sentimentale su una giovane donna indipendente che intrattiene tre relazioni stabili alla luce del sole. Dato che tutti sanno tutto, la maggior parte del tempo è impiegato dai tre uomini per convincerla a mollare gli altri due.
Alla sua opera prima Lee vuole già dimostrare molto. Realizza un film chiacchieratissimo dove i personaggi parlano in camera consapevoli di far parte di un film (nella seconda metà un personaggio ne incontra un altro che sta parlando in camera e chiede se lo disturba a sedersi sulla sua stessa panchina); le loro confessioni sono parte integrante del film (che anzi, si apre e si chiude su Lola a letto che parla agli spettatori) delineano i rapporti e plasmano i personaggi.
la macchina da presa però non si limita ad essere un confessionale, ma si muove, cerca inquadrature particolari porta avanti la storia con immagini fisse (come fosse una Jetée qualsiasi) e si appoggia completamente a una fotografia curata con un bianco e nero molto contrastato che rende densissime le scene in notturna e inserisce una sequenza di ballo a colori (pretestuosa le scena di ballo, ma lo switch fra B/N e il colore è invece motivato e goliardicamente citazionista).
Il vero punto di forza, però, è la sua protagonista; un personaggio leggero e liberatorio, ma estremamente sfaccettato, non banale che sarebbe una mosca bianca anche nel cinema attuale, figuriamoci negli anni '80.
Il neo, invece è il ritmo. Essendo parlatissimo il ritmo parte già svantaggiato, ma la scrittura non esperta (con molte sequenze ripetitive o scene tenute troppo a lungo) rende difficoltosa e strascicata la visione di un film dal minutaggio contenuto.
Nessun commento:
Posta un commento