lunedì 19 agosto 2013

Chi ha incastrato Roger Rabbit - Robert Zemeckis (1988)

(Who framed Roger Rabbit)

Visto in DVD.

Anni ’40, un omicidio scuote Hollywood, il proprietario della ACME corporation è stato ucciso, pare proprio da un cartoon ingelosito dal rapporto che il signor ACME aveva con la moglie. Il sospettato (Roger Rabbit ovviamente) si rivolgerà a un investigatore privato sempre in bolletta e con poca voglia di ridere da quando il fratello venne ucciso anche lui da un cartoon mai riconosciuto. Il detective accetterà e dovrà tornare ad indagare a Cartoonia…

Diciamo subito che il limite del film è nello scorrere della sceneggiatura. la storia infatti non srotola una trama, ma va avanti per accumulo, di idee (soprattutto visive), di personaggi, di fatti, di citazioni e di momenti fuori dal comune. Questo è decisamente un limite, tuttavia è anche parte del fascino del film, che proprio con questo accumulo riesce a dare credibilità ad un mondo eccessivamente assurdo. Inoltre lo sviluppo della trama (che sarebbe stato comunque farraginoso) prosegue nel mood giusto, prosegue nel miracoloso tentativo di cucire insieme un cartone animato classico con un noir torbido, depresso e pieno di allusioni sessuali (a il tentativo è miracoloso proprio perché riesce perfettamente a fondere questi mondi così distanti). Se poi devo proprio aggiungere la selva di citazioni dirette o indirette che vengono fatte sono spesso utili alla trama (si pensi al coniglio invisibile Harvey) o semplicemente non invasive.

Il  vero miracolo comunque è sotto gli occhi di tutti, la migliore interazione fra disegni animati e live action di sempre. I cartoni afferrano oggetti, si scontrano con persone e cose, muovono acqua e vestiti e tutto in un sincronismo pazzesco. In quest’ottica la buonissima interpretazione di Hoskins è da considerarsi invece spettacolare per la capacità di duettare con il nulla in maniera così sottile (e se oggigiorno è una consuetudine, per l’epoca non doveva essere una cosa ovvia). Ottimo tutto il cast comunque.

Infine l’ambientazione è encomiabile, il mondo reale disilluso e cadente degli anni ’40 è impeccabile, mentre il mondo di cartoonia (mostrato il meno possibile) è ben realizzato seppure poco sfruttato.

Quattro meritatissimi oscar tecnici di cui uno speciale per l’animazione.

PS: pare... dico, pare che Zemeckis stia lavorando ad un seguito...

PPS: ovviamente c'è Jessica Rabbit che nell'immaginario collettivo ha sostituito (o rappresenta la versione moderna di) Gilda.

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