venerdì 23 agosto 2013

La città ideale - Luigi Lo Cascio (2013)

(Id.)

Visto al Mantova Film Festival (in concorso).


Un uomo maniacale nel suo ecologismo ed eccessivo nel rispetto delle regole vive a Siena, che ha eletto come sua città ideale. Per una curiosa catena di eventi verrà accusato della morte di un uomo che in realtà si era solo fermato a soccorrere. Da questa accusa subirà ridimensionamenti sul lavoro, dovrà affittare l'appartamento e vivere in cantina, verrà ostracizzato dagli amici.

Diciamo subito che è un film kafkiano così mi sono liberato da questo aggettivo, corretto, ma abusato. Un cupo scendere sempre più in basso, un  inesorabile incontro di personaggi sempre meno amichevoli e sempre meno normali per un uomo che è vittima soltanto delle circostanze e delle proprio opinioni (scelte ad hoc per essere considerate opinioni positive anche se eccessive).

Alla sua opera prima Lo Cascio (mamma mia quanto è invecchiato anche lui!) evita di fare un film pieno di scene madri che ingigantiscano la componente attoriale, anzi confeziona un film abbastanza sottotono, secco e con pochi abbellimenti di recitazione (ma anche di regia, cosa buona per evitare gli eccessi da opera prima). Per carità si sentono diverse difficoltà nella trama, piuttosto lenta all'inzio e con qualche parte inutile nel mezzo (la ragazza affittuaria è una presenza sostanzialmente in più), però riesce lo stesso a uscirne con stile e confeziona magnificamente il lento evolvere della follia senza mai eccedere. Interessante inoltre il disseminare la pellicola di idee, riferimenti e mezze parole che mostrano come dietro alla trama ci sia un mondo che però non viene raccontato (i problemi del padre del protagonista, la vita dell'inquilina, i rapporti con i colleghi di lavoro), un'idea quasi folle che aiuta a creare l'atmosfera di pericolo imminente e calmo dell'intero film; un'idea, in definitiva, originale e ben utilizzata.

Inoltre il più grande pregio è essersi circondato di caratteristi di livello (i due avvocati su tutti, ma anche la madre è splendida) con personaggi ben inseriti nel contesto anche se tratteggiati grossolanamente (ma in una maniera tutta funzionale al mood della storia).

Tutto sommato non un esplosione, ma un buon film.

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