Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
Seconda guerra mondiale, un gruppo di soldati russi cercano di raggiungere una squadra di connazionali che manda messaggi radio di aiuto senza riuscire a riceverne. Giungeranno in un paesino appena abbandonato dai nazisti e troveranno orribili creature ad attenderli.
Quando ho cominciato a guardare questo film non sapevo molto al di là della locandina e del titolo (motivi più che sufficienti per titillare il mio gusto camp); ci si può quindi immaginare cos'ho provato nel notare che era un found footage... un found footage nella seconda guerra mondiale!!!? Ci rendiamo conto?!!! Diciamo che è stato un brutto, bruttissimo momento.
Beh la scelta di base è la nemesi della sospensione dell'incredulità. Se poi ci si aggiunge che gli attori parlano tutti i inglese con un pesante accento russo o tedesco ci si chiede cos'è successo a Raaphorst, forse i suoi genitori gli hanno fatto mancare l'affetto da piccolo.
Detto questo ho trovato il coraggio di proseguire (nonostante la macchina da presa "cade" o inquadra malissimo proprio quando arrivano i mostri!... quanto odio il found footage).
Comunque l'idea di base è... attenzione allo spoiler... che Frankestein (beh il nipote di quello letterario) stia costruendo una serie di uomini/macchina da usare nella guerra a fianco dell'esercito tedesco. Per farlo utilizza gli abitanti del villaggio e gli sfortunati che capitano in zona. Purtroppo però (per i nazisti) le creature ubbidiscono solo a lui.
Ok, l'idea è cazzara in maniera inconcepibile, ma l'effetto finale di questo plot è qualcosa di fenomenale che non avevo mai visto prima: i nazisti steampunk. Non so se qualcuno ci avesse già pensato e sono io a non averlo ancora saputo, ma l'ambiente steampunk (in chiave horror) si addice perfettamente all'immaginario e all'estetica nazista; il film presenta una galleria di inquietanti e violente creature che sono da applausi. Su tutti il mio preferito è il nazista col trapano sulla faccia e che cammina sui trampoli (lo si vede in locandina), ma anche l'uomo elica è notevole.
A fronte di un'idea così buona, Raaphorst però preferisce sminuirsi ulteriormente cercando un immaginario estetico abusato... sfrutta la soggettiva offerta dal found footage, sfrutta i soldati costretti in gallerie sotterranee e le creature che sbucano fuori all'improvviso e, di fatto, cita così tanto i videogiochi che mi sorprenderebbe sapere che non ne è stato tratto uno da questo film (ma non mi prenderò la briga di scoprirlo).
Punto notevole a sfavore è che a uno come Raaphorst è difficile dare dei soldi sperando te li restituisca, quindi il budget non è molto sostanzioso e, a fronte di un'estetica generale apprezzabile (anche se molti dei mostri secondari sono stati presi brutalmente dai robot o dagli alieni della fantascienza anni '50 in versioni nazi), la messa in esecuzione non rende adeguatamente. In definitiva tutte le creature sono degli sventurati malcapitati a cui Raaphorst ha messo addosso ingombranti e complicati costumi, inevitabile quindi che i mostri si muovano proprio come i suddetti robot degli anni '50; sono lenti, goffi e riescono a colpire i soldati russi giusto per culo, non per capacità.
Che dire, nel complesso questo è un film cazzarissimo, creato da un regista folle che aveva chiaramente in testa una cosa; creare dei mostri fighi e che è riuscito a costruire un film con alcuni momenti di pura maestria (la camera con i cadaveri appesi al soffitto) affiancati a idee talmente camp da far impallidire il mio sviluppato senso per i guilty pleasure (il calderone con le gambe! ne voglio uno da tenere in casa). DI fatto un film che si può guardare con l'affetto e il con cui si apprezzano le baracconate di fantascienza anni ’50.
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