(Id.)
Visto in Dvx.
Primo successo commerciale di Pastrone, qui anche alla (scarna) sceneggiatura, ma affiancato alla regia da Borgnetto. Ecco, Borgnetto non lo conosco direttamente, pittore prestato al cinema divenne piuttosto noto per diversi episodi della serie di film su Maciste. Inevitabile quindi che tutto quello che ho visto l'ho riferito a Pastrone, forse anche in maniera impropria.
In ogni caso è una versione ridottissima dell'Iliade, un corto di 25 minuti che, come di consueto per l'epoca, spiega ciò che accade con i cartelli e poi mostra singole scene che valgono come sineddoche. Ovviamente siamo prima di "Cabiria" e le inquadrature sono fisse, ma quello che viene tolto in dinamismo viene compensato dalla messa in scena.
Le scenografie infatti sono costruite molto profonde permettendo sempre il movimento dei personaggi in maniera molto ampia o (come succede più nella seconda parte) costruendo le inquadrature su più piani, con scene di massa pazzesche o fondali titaneggianti (anche qui, come in "Cabiria" c'è una sena con l'attacco alle mura che non bada di certo a spese). La macchina da presa non si muove, ma lo fanno i personaggi al posto suo, inquadrati quasi sempre figura intera che diventa rapidamente un campo medio/lungo.
Le scenografie, inoltre, sono di un'opulenza incredibile, con pavoni e ventagli che farebbero invidia a de Mille.
Decisamente un prodotto godibile e più interessante di altri esempi di quel periodo.
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