lunedì 1 febbraio 2016

Il trionfo di King Kong - Ishirô Honda (1962)

(Kingu Kongu tai Gojira)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Godzilla, nel precedente film, era rimasto imprigionato sotto una valanga di ghiaccio. Quello che i giapponesi non potevano prevedere è che il ghiaccio ha una curiosa caratteristica fisica, a una temperatura adeguata si scioglie; e se per caso contiene dei mostri, questi si liberano. Nel frattempo una ditta vuole assumere come star di alcuni spot King Kong, un mostro gigante che sta in un'isola del pacifico del sud, lo vanno a prendere, lo sedano. Purtroppo, poco prima di arrivare in Giappone, si risveglia e fugge, ci saranno pugni in faccia tra mostri, ma King Kong se ne andrà sconfitto. Visto che Godzilla ancora imperversa l'esercito ha un'idea, sediamo di nuovo King Kong e lanciamolo addosso a Godzilla finché almeno uno dei due non muore.
Lo so, la storia sembra fantastica, ma trattenete l'entusiasmo.
Il terzo film della saga (nonché il primo a colori) è un episodio abbastanza importante. importante dal punto di vista sentimentale perché mette uno contro l'altro i due mostri più famosi della storia del cinema (e correttamente decide di non far vincere nessuno dei due); oltre al fatto che il primo film di Godzilla era nato come risposta al successo della riedizione di "King Kong", quindi in un certo senso si chiude il cerchio. Ma è anche importante perché si decide qui un taglio nel mood del film che viene traghettato dall'horror ecologista del primo, all'action eroistico del secondo, per sfondare la barriera della farsa in questo. basta eroi, basta tematiche a sfondo ambientalista, questa è una commedia, con dei mostri giganti, ma pur sempre una commedia.

La storia è pretenziosa, ma ancora accettabile, non si dilunga troppo nell'introdurre Godzilla, ma occorre tempo per far entrare in gioco King Kongm (appena compare sulla scena si mette a lottare contro un polipo gigante!). Splendida l'ambientazione nell'isola del pacifico dove gli indigeni sono interpretati da giapponesi travestiti da polinesiani con costumi Zulu e suoni che sembrano degli indiani d'america... direi che "Termae Romae" non ha inventato nulla.
I costumi dei mostri sono in linea con i precedenti, posticci e poco credibili; quello di king Kong è particolarmente buffo e ilo scimmione si muove in maniera francamente imbarazzante. Quello che però ci si può godere con gusto è il secondo scontro fra i mostri: uno splendido incontro di wrestling fra un drago e una scimmia.
Non c'è molto di più da dire su questo film, che però rimane ancora godibilissimo anche per la sua ingenuità.

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