lunedì 8 maggio 2017

Fantômas. À l'ombre de la guillotine - Louis Feuillade (1913)

(Id.)

Visto in DVD.

In un hotel parigino Fantomas riesce a rubare (con l'astuzia) una preziosa collana a una principessa; nel contempo scompare un lord. Dei due casi viene incaricato l'ispettore Juve che saprà collegarli entrambi al misterioso ladro.

Primo film dedicato al personaggio di Fantomas estremamente famoso in quegli anni grazie alla numerosissima serie di romanzi. Ma è anche il primo episodio di una serie cinematografica a firma di Feuillade, veloce e ingegnoso regista che riuscì a rendere il film un fenomeno di massa (proprio con questa serie). Questo primo episodio è un serial già di per se in quanto il lungometraggio venne distribuito in 4 spezzoni indipendenti; a questo film fecero seguito, in un anno, altri quattro lungometraggi (dalle storie in perfetta sequenza anche se autoconclusive), a loro volta suddivisi in episodi, realizzando un unico, lungo serial.

La cosa che più impressione di questo film è che, pur essendo in presenza di un film con tutti gli stilemi del proprio decennio (camera fissa in sola posizione, attori rivolti verso la macchina da presa, ecc..), la regia riesce a utilizzare tutti gli elementi a disposizione ottenendo un risultato in anticipo sui tempi.
Enorme l'uso della profondità dei set, paragonabile e superiore a quella di Pastrone per la sua "Caduta di Troia" (si pensi soltanto alla scena del teatro dove il palco è visto dalla balconata), una profondità spesso utilizzata per creare coreografie con i corpi degli attori (un personaggio entra in una stanza dal fondo mentre un altro è in primo piano, i due si incrociano nel mezzo per disporsi di nuovo in primo piano ai margini dell'inquadratura).
Uso del montaggio limitato, ma d'effetto, utile a rompere la monotonia delle scene fisse con una ricchezza di dettagli che riesce anche a dare ritmo.
Viraggio delle immagini sempre presente con colori adeguatamente intonati all'ambiente o all'illuminazione.
Le inquadrature sempre perfettamente bilanciate, con personaggi posti centralmente sulla scena che si spostano ai lati per equilibrare l'entrata in scena di un altro personaggio; un'ossessione per il bilanciamento che serve a dare concretezza a delle scenografie realizzate spesso in maniera asimmetrica (per dare più dinamismo all'immagine) con punti di fuga quasi mai centrali
Inoltre la recitazione degli attori che risulta piuttosto contenuta, per quanto lo possa essere quella di attori degli anni '10, e che Feuillade sembra volerlo sottolineare mostrando una attore di teatro che si sbraccia sul palco.
Interessante anche qualche scelta di messa in scena, come l'inquadratura dell'ascensore che sale, mostrando riproponendo lo stesso set per rappresentare i vari piani dell'hotel con la macchina da presa leggermente spostata a ogni piano; una delle prime volte che vedo utilizzare questa soluzione.

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