venerdì 15 settembre 2017

Butch Cassidy - George Roy Hill (1969)

(Butch Cassidy and the Sundance Kid)

Visto in DVD.

Una coppia di banditi, dalla pistola infallibile, vengono traditi dalla loro stessa banda, ed essendo i più ricercati in diversi stati, viene messo alle loro calcagna il più coriaceo gruppo di sceriffi e guide indiane. Per poter sfuggire loro dovranno andarsene in Bolivia dove li attenderà un glorioso (non epr forza positivo) epilogo.

Film gradevolissimo che dimostra come, dopo l'avvento del western crepuscolare e dello spaghetti western degli anni '60 il genere cominciò una nuova vita sperimentando tutte le contaminazioni più ardite. "Piccolo grande uomo" è una parodia del western classico, "Corvo Rosso" un film larger than life che infarcisce una storia western di commedia, dramma e superomismo alla maniera di Milius; qui invece Hill realizza un godibilissimo buddy movie in ambiente westernato.

La regia vorrebbe ssere originale e azzecca diverse idee. Grande uso dei carrelli e di piccoli movimenti di macchina (bellissima, la semplice sequenza della bicicletta vista attraverso la staccionata), gioca con la messa e fuoco, ma utilizzando sempre una fotografia ottimale; inoltre si diverte a trattare l'inquadratura trasformandola di volta in volta in un finto film muto (solo per la qualità della pellicola, visto che la regia del film muto sarebbe modernissima), utilizzando il viraggio in seppia o un'intera sequenza realizzata solo con delle fotografie.

Il film vince molto con la costruzione dei due personaggi, divertenti, impeccabili e sfrontati il giusto, guadagna dalla performance del duo principale , soprattutto da Newman (ovvio, dunque, la riconferma dei due come protagonisti de "La stangata" sempre di Hill).
Il film, però, perde qualcosa per la durata, per la trama che la tira troppo per le lunghe, per il ritmo che cede al minutaggio.
In definitiva un esperimento ben riuscito, un film estremamente gradevole, ma non è il capolavoroi di cui ho letto in giro.


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