venerdì 23 agosto 2019

Angeli violati - Kôji Wakamatsu (1967)

(Okasareta hakui)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Di notte, un uomo con problemi nel gestire la propria sessualità, viene invitato a entrare in un convitto di infermiere per spiare due di loro che fanno sesso. Pessima idea che esiterà in un massacro.

Film dell'innovativo Wakamatsu, completamente figlio dei suoi tempi, volendo, fondamentalmente, mostrare un modo nuovo e più libero (sia nei temi che nella regia) di fare cinema.

L'effetto finale è un breve film di tensione e violenza che, se fosse rifatto oggigiorno, sfocerebbe nel torture porn; qui invece, rimane più il thrilling senza speranza delle protagoniste con uno scioglimento finale inaspettato.
Quello che salta subito all'occhio nella costruzione dell'opera è la buona fotografia in bianco e nero che riesce a rendere gustosa ogni scena e si concede alcuni, studiati, momenti di colore (il primo, a mio avviso, poco risucito, il secondo stupendo). La macchina da presa mobilissima, invece, è si un tentativo lodevole di dare dinamismo a una vicenda ambientato nelle stesse due stanze dall'inizio alla fine, ma viene poi svilita da un uso eccessivo e spesso mirato più a reiterare le stesse inquadrature che a dare significato.
Complessivamente un film interessante che però, nonostante gli indubbi pregi, non mi ha colpito particolarmente e, mi spiace ammetterlo, anche annoiato un poco nonostante il minutaggio striminzito.

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