venerdì 16 agosto 2019

Le donne della palude - Roger Corman (1956)

(Swamp women)

Visto in Dvx in lingua originale, ma visibile anche qui.

Da un carcere femminile una banda fugge con l'aiuto della compagna di cella di una di loro. LA fuga funziona grazie alle autorità conniventi che vogliono tornare in possesso di alcuni diamanti rubati dal gruppo e nascosti da qualche parte nella palude della Louisiana; la compagna di cella è, infatti, un'agente sotto copertura. Durante la fuga viene rubata una barca di un geologo e della fidanzata che morirà accidentalmente. La presenza dell'uomo causerà pulsioni e innamoramenti (ovviamente solo la buona si innamorerà davvero) che, uniti ai tradimenti interni del gruppo, porteranno alla distruzione del piano di fuga.

Interessantissimo film di exploitation ante litteram che rimane schiacciato solo dal suo essere stato realizzato troppo presto.
La trama prende rapidamente la strada dello scontro fra personalità borderline, il sospetto reciproco che cerca di smascherare l'altra con prove e malvagità, un gioco al massacro che viene a sua volta ammazzato dall'impossibilità di mostrare davvero alcunché o di dichiarare la volontà di fare cose eccessive (stupisce che la commissione Hays abbia approvato la morte dell'innocente e borghese ragazza del geologo, ma anche questa avviene a causa di un alligatore, per cause "naturali" e non per mano delle criminali).
L'arrivo dell'uomo, poi, apre un altro interessante tema, quello delle mai dichiarate pulsioni sessuali inappagate del gruppo di donne (forse una delle idee più innovative per quegli anni) che, anche in questo caso, rimane troppo nel non detto e in larga misura anche nel non fatto(viene accettata una o due seqenze vagamente allusive e la sublimazione dell'amore).
Il tutto coronato da una location formidabile (che sarebbe stato sfondo perfetto per il gioco al massacro e sponda magnifica per la parafrasi sessuale, ma che rimane, invece, solo una location) e dalla necessità di fare un film a modino con le attrici sempre con i capelli perfetti, trucco appena aggiustato e vestiti puliti.

Un film troppo avanti per la sua epoca che è stato ingiustamente maltrattato, anche, dalla condiscendenza del regista a rimanere nei percorsi imposti (perché Corman è titanico, ma pure paraculo)

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