domenica 26 dicembre 2010

Orlacs hände - Robert Wiene (1924)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un noto pianista perde l’uso delle mani a causa di un incidente, su insistenza della di lui compagna il medico decide di osare l’inosabile… attua un trapianto di mano… al di la dei problemi connessi con la microchirurgia dei capillari e dei nervi, oltre che della questione igienica negli anni ’20, il principale postumo sembra essere un insano istinto omicida insito nelle mani stesse… l’operato ci rimane abbastanza male e strugge per riuscire a capire… vuoi vedere che il dottore, pur essendo un fottuto luminare, mi ha messo le mani di un assassino?

Sorprendente film del 1924 diretto con precisione chirurgica (ah ah ah) da Wiene. Non a caso ho usato il termine sorprendente, infatti qui tutto sorprende. Sorprende l’idea di fondo, per l’epoca eccessiva, ma in un certo senso reale (i trapiantati soffrono della sensazione di non appartenenza dell’arto nuovo), stupendo poi come venga suggerito il contesto paranormale della storia e come poi venga riportato ad una più ovvia normalità il tutto (magnifico che tutto si spieghi così esattamente, sconvolgendo le aspettative che vengono create nello spettatore) ed eccezionale l’uso delle scenografia, scarne come in tutto il cinema del muto, ma efficaci e l’utilizzo delle ombre. Infine quella breve applicazione degli effetti speciali è davvero inquietante, l’immagine del braccio enorme che schiaccia il protagonista convalescente vale tutto il film.

Nella parte del protagonista c'è quella stupenda faccia da film espressionista tedesco di Veidt (li ha fatti tutti lui).

Stupendo.

PS: di questo film ne sono stati tratti, immotivatamente, due remake, uno degli anni ’30 ed uno dei ’60. Mi applicherò per vederli entrambi.

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