giovedì 26 maggio 2011

La maledizione di Frankenstein - Terence Fisher (1967)

(Frankenstein created woman)



Visto in DVD.


Lui lavora per il conte Frankestein, ha un passato da dimenticare e ama la storpia figlia dell’oste. Lei è la storpia figlia dell’oste. I due si amano, ma sono vessati dai giovani figli di papà del paese che dopo una notte all’arancia meccanica fanno accusare di omicidio lui, che viene decapitato (che tenero non dice niente per salvare la reputazione di lei visto che erano insieme), lei lo scopre tornando da un viaggio della speranza e s’ammazza come niente. Il barone Frankestein decide di salvare lui; gli estrae l’anima e la inserisce (pensa te che burlone) nel corpo di lei; poi le elimina la storpietudine con un intervento banale evitandole altri decenni di psicanalisi (chissà perché non l’ha fatto prima). Lei si risveglia con la personalità che ha sempre avuto, ma un devastante istinto di vendetta e voglia d’uccidere.


Film della Hammer con Cushing, che sulla carta dovrebbe essere un buon prodotto (con “sulla carta” intendo che è un film della Hammer con Cushing,per questo l’ho guardato)… e invece…


Invece è un film spezzato a metà, in cui la prima parte è un melodrammone scontanto che solo alla fine si accontenta di mettere una conclusione non banalmente consolatoria. La seconda parte sarebbe un buono spunto per un pregevole film di serie b… tutte e due le parti però sono insignificanti, fatte alla meglio tanto per tirare a campare senza nessun guizzo. Di nessun tipo, in nessun campo. E con poco, pochissimo, sangue.


Un film solo per completasti di Cushing.

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