venerdì 2 novembre 2012

Cronos - Guillermo Del Toro (1993)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un antiquario trova uno strano strumento dentro la statua di un angelo. Mettendolo in funzione accidentalmente verrà a comprenderne la funzione; è il segreto della vita eterna creato da un alchimista secoli prima. Ma mentre si rende conto che anche questa invenzione ha i suoi effetti collaterali (ti porta a leccare il pavimento), verrà braccato anche da un anziano magnate e dal suo giovane scagnozzo (un Ron Perlman che mi sorprende sempre di più per le parti fatte in giro per l’Europa; ecco il perché del successivo protagonismo in Hellboy) che conoscono i segreti del marchingegno.

Il primo film di Del Toro ha già una serie di elementi chiave del suo cinema in divenire. C’è già l’importante componente fantasy che qui devia leggermente verso l’horror, c’è una tendenza all’infanzia come testimone degli avvenimenti (qui la nipote del nonno è una comprimaria di poco conto ai fini della storia, ma fa sempre da muta testimone a tutto ciò che accade), ma soprattutto c’è già uno spiccato interesse a creare immagini esteticamente impeccabili (la camera da letto dell’anziano magnate con la serie di angeli appesi e chiusi nel cellophane sembra un’installazione artistica contemporanea).

Peccato che nel complesso il film non renda per nulla. Il meccanismo alla base del film non mi è ancora del tutto chiaro; le intenzioni di tutti i personaggi sono elementari, ma i comportamenti mi paiono, spesso, poco spiegabili; lo svolgimento della trama è a dir poco farraginoso; ed in definitiva si annaspa nella noia.

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