mercoledì 3 settembre 2014

L'ultimo boyscout, Missione sopravvivere - Tony Scott (1991)

(The last boyscout)

Visto in tv.

Un detective privato deve proteggere una ragazza, che però viene rapidamente fatta fuori; si mette ad indagare con il ragazzo di lei e scopriranno un giro di ricatti, bustarelle ed omicidi che comprende senatori e uomini d'affari. Da questo momento dovranno pensare a salvare se stessi.

Come si fa a realizzare un hard boiled moderno senza chiamare in causa Hong Kong? la risposta ce la da Shane Black: prendi il solito uomo distrutto dalla vita che lavora da detective privato (meglio se lo si fa interpretare ad un Bruce Willis in caduta libera dopo un paio di fiaschi, meglio se spettinato e stropicciato); gli si mette di fianco una spalla vergine dal punto di vista dell'azione a cui hanno però ucciso qualcuno di caro (se il protagonista è bianco meglio allora prendere un nero per fare da spalla); si immettono in un mondo dove è facile morire e difficile amare e dove le macchine esplodono solo a toccarle (e dove uccidere è più banale di timbrare il cartellino); gli si mette in bocca una serie infinita di battute (alcune ormai passate nell'uso comune); il tutto calato in un mondo californiano da action anni 80-90 (quando ancora le tette ed il sangue si potevano mostrare senza vergognarsi). Quello che ne può venir fuori (se si mette il tutto in mano a qualcuno di capace come Tony Scott) è un capolavoro nel suo genere.

Ecco con un cocktail del genere (e una gran botta di culo) viene fuori un film action pazzesco, con scene d'azione ottime, condite con un'ironia ed un gusto per l'assurdo ed il nonsense invidiabili (la scena dalla giga dice già tutto), il tutto immerso nel mondo complicato, oscuro e senza speranza dei noir classici (un valore aggiunto enorme che da una strigliata al concetto di action anni '90). Unica concessione al classicismo un lieto fine che tutto sommato neppure stona (e aprirebbe la porta ad un seguito).
Incredibile l'insuccesso di questo film che, di fatto, ammazzò le possibilità di creare questo nuovo genere, anzi questa rivisitazione del noir su scala più ampia ad Hollywood. Un'occasione persa. Un film da vedere (e solo dopo, casomai, disprezzare).

PS: l'unico neo che gli trovo è il titolo...

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