lunedì 1 settembre 2014

The town - Ben Affleck (2010)

(Id.)

Visto in DVD, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un operaio di un quartiere popolare di Boston fa rapine, con grande successo, assieme a quattro sodali; deve però dividere il tutto con uno spacciatore locale per ripulire il denaro sporco. Tutto procede degnamente finché non si innamora di una ragazza rapita come scudo (e poi liberata) dal suo migliore amico (che fa le rapine con lui).

Alla sua seconda regia Ben Affleck sembra delineare uno stile; storie di persone comuni, piccole persone, che si dibattono per una loro piccola grandezza (sulla linea di un Clint Eastwood) con uno stile realista che sembra affiancarsi a quello molto materico di un Nolan (alè, nomoni buttati lì come se niente fosse). Tutto questo mentre fa film cazzuti.

Questo è un film che complessivamente mi è piaciuto meno di Gone baby gone (non c'è il peso specifico del primo film, la concreta veridicità del precedente), ma riesce comunque a realizzare un film asciutto e solido che bilancia bene una parte action, con il dramma gangsteristico con la storia romantica; non fa miracoli, ma lavora benissimo. La presenza di Affleck come protagonista non disturba troppo perché il suo personaggio non è fatto per brillare, è piuttosto banale ed innocuo, ma si circonda di personaggioni da 90 interpretati da attori che ci mettono faccia e corpo. Su tutti regna Renner, per la prima volta perfetto nella parte del tamarro ormai frontalizzato; ma il solito lavoro di casting ci porta ad avere comprimari di livello (su tutti Postlethwaite).
Infine l'estremo realismo della regia e la voglia di mostrare e non solo di raccontare ci regala alcune delle migliori sequenze action degli ultimi anni (sono poche è vero, ma quanto sono belle?). Se la sparatoria finale è emblematica io mi sono innamorato dell'inseguimento tra le stradine di Boston, impeccabile nella tensione, il ritmo, la fantasia, chiarezza.
Bravo Ben Affleck, non impeccabile, ma bravo, continua così che ci regalerai soddisfazioni sempre maggiori.

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