(Whore)
Visto in Dvx.
Una prostituta racconta la sua vita quotidiana, il suo recente passato, il rapporto con clienti e protettore.
Noioso film a tema di un Ken Russell invecchiato che tenta di ribattere al successo di "Pretty woman" che riteneva falso sulla luce positiva data al mondo della prostituzione.
Quello che ne viene fuori è una serie di inquadrature, per lo più fisse, dove Theresa Russell declama direttamente alla macchina da presa blaterando sulla realtà di una prostituta condendola con iperboli di squallore inarrivabili e idiote (il martio alcolista che le vomita sull'insalata... WTF?) tutte mirate a sostenere un assunto iniziale che nessuno avrebbe messo in dubbio. Il blando tentativo finale di mettere un poco di trama su questa struttura riesce solo a rendere il tutto più imbarazzante (per evidenti problemi di scrittura).
Inaccettabile anche il cast, la nostra Russell è eccessiva, ma sembra rispondere a una richiesta precisa, i pochi altri personaggi principali, sono invece inadatta e basta.
Tutto sommato però quello che indispettisce di più è che il Russell dietro la macchina da presa (per l'ultima volta per un lungometraggio per il cinema), pur con un certo impegno nella fotografia, non ha più guizzi, non ha più il suo tocco surreale, la sua cura nell'immagine a effetto e inaspettata. Quello che rimane è un brutto film inutile.
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