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Visto su Netflix.
Classico film di cui meno si sa e meglio è (è quello che i giovani chiamano mind-fuck movie).
Le sinossi, di solito parlano di un agente di un'agenzia americana che si occupa di sventare reati utilizzando i viaggi nel tempo. Questo agente deve tentare di eliminare un attentato a New York negli anni '70 in cui perderanno la vita migliaia di persone.
La cosa buffa è che la sinossi è veritiera, ma per oltre metà film si parla di tutt'altro (non ci si lasci ingannare).
Il film è tortuoso e pretestuoso (l'assunto alla base del film che da adito a tutto quello che succederà dopo è francamente implausibile) gestito anche bene (sebbene con un certo pilota automatico), ma di per se limitante. Se si riesce ad accettare quell'assunto il film avrà una trama entusiasmante, altrimenti sarà terribile.
Al di là del twist plot continuo, il film è diretto con sicurezza un pò spenta, ma ha l'indubbio valore di creare un mondo senza dilungarsi in dettagli hard sci-fi.
La meccanica dei viaggi nel tempo rimane non spiegata, viene introdotta velocemente, ma in maniera adeguata e si basa su un'estetica semplicissima, efficace e classicheggiante (una valigetta).
Tutta la sovrastruttura dei viaggi nel tempo segue la stessa idea, poche spiegazioni, efficacia e colpo d'occhio. Su questa idea si inserisce il personaggio di Taylor che riesce ad essere senza tempo e si crea una serie di versione degli Stati Uniti nei vari decenni che, distanti dalla realtà, sono la versione attuale di quegli anni (su tutto si veda l'addestramento negli anni '60, una versione futuristica di quel decennio pensata oggi), un sistema che di per sé è world building (tutti sono inseriti nello stesso contesto avulso da quello reale) e che permette con poche immagini di chiarire una situazione complicatissima.
Un film che è di serie B nei modi, nelle limature e (credo) anche nel budget; ma è una serie B di lusso.
2 commenti:
Visto anni fa senza saperne nulla, l'ho letteralmente adorato e sono rimasta di sale ad ogni twist. Giusto Dark mi sta lasciando così a bocca aperta!
è uno di quei film dove se sai un accenno di troppo è rovinato, ma se si arriva vergini alla visione non può non colpire
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