giovedì 29 settembre 2011

Bleeder - Nicolas Winding Refn (1999)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale con sottotitoli in inglese.
Un uomo frequenta tre amici con cui condivide la passione per i film, nel frattempo scopre di aspettare un bambino (ovviamente la sua ragazza non lui). Le cose iniziano lentamente a degenerare, lui si sente sempre più frustrato e sotto pressione, conteso fra una richiesta di responsabilità che non vuole, il fratello di lei che lo minaccia piuttosto apertamente e gli insuccessi, o le incapacità, dei suoi amici che sono i riflessi delle sue o le alternative che non ha.

A metà strada fra Pusher e Fear X, Refn sforna un film che stilisticamente è molto debitore dalla sua opera prima (con una fotografia e un’ambientazione molto più luminosa) con solo qualche breve avvisaglia di quello che verrà dopo (quel fade to red di alcune scene sembra essere stato rielaborato proprio per il film con Turturro); il tutto però viene declinato in maniera molto diversa (almeno nella prima metà), l’incipit è uno stupendo esempio di post-moderno (con la presentazione dei personaggi), poi c’è una sequenza dentro la videoteca che sembra presa da Clerks; poi arrivano piccoli scoppi di violenza (sono pochi e tutto sommato contenuti… eppure colpiscono tantissimo) fino alla deriva finale con le scene di due “omicidi” che si iscrivono fra i più crudeli di sempre, anche se non viene mostrato nulla. Quello che colpisce è l’idea dell’omicidio e la banalità con cui questo è mostrato.

Detto ciò il film non ha la forza e il dinamismo del prima, ne la perfezione formale del terzo; rimane un film godibile, ma non mi ha entusiasmato.

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